DA DOVE VENGONO I CANI DEL CANILE?

LA DOMANDA CHE TUTTI CI FANNO:
DA DOVE VENGONO I CANI DEL CANILE?

I cani dei canili arrivano da gravidanze casalinghe indesiderate o da allevamenti immorali, figli di madri stanche e sfruttate a scopo di lucro o troppo giovani per la gravidanza, inesperte e immature: questi cuccioli hanno una complessa per non dire problematica costruzione della base sicura primaria e stanno andando incontro al prossimo trauma : una complessa per non dire problematica costruzione della base sicura secondaria per abbandono, conseguenza diretta di quanto avvenuto fin dai primi mesi (due momenti fondamentali per la vita di ogni individuo).
I cani dei canili sono cani presi per gusto estetico o perché spinti da un senso pietistico, senza il dovuto approfondimento su affinità di carattere, stile di vita, e mutue aspettative, senza la consulenza di un esperto, uno vero.
I cani dei canili sono cani di altri canili o arrivano da fuori regione rispetto a quella di residenza.
Sono cani fuggiti dopo poco quell’adozione fatta senza un minimo di propedeutica o di inserimento, adottati da un catalogo on line con il romantico e poco funzionale pensiero che l’amore basti per compensare tutto ciò che non si conosce.
Sono cani che arrivano da altri territori (dal sud alle metropoli del nord) e quindi con un repertorio comportamentale difficile da tradurre e adattare in un ambiente totalmente diverso e con pressioni esterne che non hanno nulla a che vedere con il contesto di origine, cani che hanno una rappresentazione del mondo talmente lontana dalle nostre aspettative che vengono rispediti indietro dopo poco, come pacchi postali (e in estate con 40 gradi qualcuno ci lascia la pelle).
I cani dei canili sono ancora cani di proprietà, trovati vaganti senza microchip, che nessuno viene a reclamare.
Sono cani sequestrati per maltrattamenti, cresciuti senza una guida e/o nella coercizione e nella violenza e per questo divenuti pericolosi e bollati come morsicatori da una visione troppo cieca e antropocentrica per comprendere che un cane e un uomo non hanno le stesse pulsioni, che il morso, nella stragrande maggior parte dei casi è solo il sintomo di qualcosa che non funziona e che per questo meriterebbe innanzitutto l’intervento di un esperto che aiuterebbe a comprendere l’incomprensione. E non finire sempre con il semplice scarico di responsabilità attraverso una rinuncia.
Sono tante le rinunce di proprietà soprattutto per mancanza di cultura cinofila generale, senso di responsabilità e scarso rispetto per la vita.
E dopo tutto questo e anche di più i cani si beccano il canile, un box di cemento in cui gelare in inverno e arrostire in estate.

NEL FRATTEMPO CHE PRENDIAMO ANCORA IL TEMPO DI ALTRE VITE CERCHIAMO DI CAPIRE CHE
PER VUOTARE UN CANILE,
E’ NECESSARIO PRIMA DI TUTTO NON RIEMPIRLO!