Ciao Gino, cane schivo che forse aveva conosciuto le mani non per le carezze.
Non sei mai stato il tipico cane da foto e post perché le persone ti facevano schifo e tu volevi solo startene per i cavoli tuoi.
E noi siamo stati sempre ben consapevoli di questo.
Gino non è morto al freddo e in solitudine ma in una casa, al caldo e assistito da un operatore che lo ha vegliato tutta la notte, e se ne è andato sereno.
Un cane difficile da capire ma per noi, come altri cani, con una grandissima capacità comunicativa, ma il canile non è proprio il posto ideale per lavorare su cani con profili così chiusi.
Loro si abituano a noi e si concedono per una passeggiata ma VOLERE UNA RELAZIONE, è ben altra cosa.
Non è vero che chi fa questo mestiere si abitua a tutto, spesso anzi ci si ipersensibilizza e salutare qualcuno che hai accudito e curato per tutta la sua vita equivale ad elaborare un lutto.
Ciao Gino, in qualche modo sei sempre stato un cane rock 🤟🏻🖤